Janas - A Colle Ombroso l'Azienda Agricola dal nome magico

La sinergia natura-uomo: l’equilibrio che deve essere sempre rispettato quando si lavora la terra

Janas - A Colle Ombroso l'Azienda Agricola dal nome magico

Un dettaglio dell'Azienda

Un dettaglio dell'Azienda

Janas

Janas

Un dettaglio della locanda

Un dettaglio della locanda

Eleonora Satta

Eleonora Satta

È stata una sfida fin da subito, lasciando il certo per l’incerto” così Eleonora Satta racconta quando, nel 2011, lascia il suo lavoro di informatica per dedicarsi a quello che era sempre stato il suo sogno: dedicarsi alla campagna. Sogno che viene realizzato insieme al compagno, Ivan. Nasce così l’azienda agricola biologica Janas. Il primo tipo di grano coltivato in Janas è stato il sardo Senatore Cappelli: lo stesso grano che coltivava il nonno di Eleonora in Sardegna. “Essendo una seminomade, ogni posto dove arrivo è la mia casa. Quando mi lego a un territorio, a una comunità locale, quel luogo diventa tutto quello che voglio difendere, preservare e far conoscere. Ma la Sardegna la porto sempre nel cuore: è stata un’esperienza talmente importante di crescita e appartenenza per me, che ovunque vada ne porto sempre un po’ con me”. D’altronde, sardo è anche il nome scelto per l’azienda, che le dona un tocco tradizionale e un pizzico di magia “Janas è il plurale di Jana, che significa fata. Sono cresciuta in un piccolo paese dell’entroterra sardo, dove gli anziani del paese mi raccontavano delle Domus de Janas: leggenda vuole che le Janas (le fatine), coltivavano il grano, ma non sapevano farlo lievitare. Quindi, una volta trasformato in farina, lo portavano alle donne del paese affinché provvedessero. È questa sinergia natura-uomo che ci è piaciuta particolarmente: ci ricorda quell’equilibrio che deve essere sempre rispettato quando si lavora la terra”. Un’azienda dal nome sardo nella campagna dell’Umbria, inserita in un paesaggio rurale “ricco, variopinto di nuove realtà, piene di energia e giovani; culturalmente complesso, ma affascinante. Noi crediamo molto nella socialità dell’azienda agricola, della campagna. Profondamente. La socialità, la collaborazione sono ciò che può salvaguardare una vita rurale a misura d’uomo. Tendiamo a voler coesistere e ci piace pensare che questa stessa azienda sia frutto di incontri. Ci sono molti diversi modi di vedere le cose, di coltivare, di intendere l’agricoltura; ci sono  così tante cose che possono arrivare da fuori. Io non vedo l’ora di conoscerle”. Tante le soddisfazioni per Eleonora, che ricorda come un momento di grande gioia “quello in cui ci siamo resi conto che le persone del territorio apprezzavano quello che facevamo. All’inizio, erano un po’ “diffidenti”: eravamo degli “stranieri” con un’idea decisamente controcorrente, la scelta di riprendere in mano grani tradizionali. Con il tempo, invece, hanno riconosciuto valore al nostro progetto e noi, con la nostra Janas, siamo diventati parte della comunità”. Comunità, rete, attenzione all’ambiente, questi sono i principali ingredienti della ricetta di Janas, ma di cosa è fatta la sua cassetta degli attrezzi? “Passione, perché si tratta di una vera e propria scelta di vita; tenacia; apertura al nuovo; scambio, nel senso di credere nell’idea che lavorare insieme rende più forti. Tu puoi portare avanti un progetto bellissimo all’interno della tua azienda, ma varrà sempre la pena uscire fuori, perché è solo conoscendo quello che c’è all’esterno che si hanno sempre le giuste opportunità di crescere”.