25 ragazzi da 5 paesi a Perugia con Tamat per fare thinkering
25 ragazzi da 5 paesi a Perugia con Tamat per fare thinkering - thinking (pensare), attraverso tinkering (sperimentare) con l’azione europea "Recycling and Urban Development" Lab e l’orizzonte 2030. Domenica 18 giugno dalle h18 il FRA - Fronte di Resistenza Analogica e LAB52 ospitano in Via Cartolari e Via della Viola, Pg la mostra collettiva delle opere realizzate durante il progetto Erasumus + Programme Youth Exchange "Recycling and Urban Development" promosso da Tamat NGO in collaborazione con Fiorivano le viole - associazione di promozione artistico culturale .
25 ragazzi, 5 paesi (Italia, Polonia, Lituania, Portogallo, Bulgaria), 6 artisti, 8 giorni di attività, 3 giorni di workshops e un’unica data domenica 18 giugno per vedere le opere, conoscere i partecipanti e incontrare tutti gli artisti che hanno stimolato e accompagnato il percorso: Josè Carlos Araoz Fabrizio Bellini Massimo Boccardini Pamela Ceccarelli Simone Di Stefano e Ayumi Makita.
Il percorso è stato anche un’occasione di riflessione e scambio con i partecipanti sull’orizzonte 2030 e i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs) il contesto all’interno del quale stiamo lavorando insieme ad istituzioni, enti locali, OSC e università per portare in 8 località della Regione Umbria a giugno 2018, il Festival del Mondo in Comune co-finanziato da Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) dedicato ai temi della cooperazione internazionale allo sviluppo e alle sfide della sostenibilità con un programma che intreccia arte, musica, cibo, narrazioni, giochi, tavole rotonde e tanti laboratori creativi sull’arte del ri-uso e ri-ciclo.
Attraverso l'arte del ri-usare e ri-ciclare, è possibile immaginare nuovi modelli di vita e di lavoro. L'arte di 'thinkering' parola usata per la prima volta nel 2007 da John Seely Brown, "la parola nasce dall'atto di 'accrocchiare' in modo produttivo, provare, riprovare, adattare e contemporaneamente condividere il piacere di queste attività con altre menti in consonanza” (Paola Antonelli, Domus 2011)
E ovviamente osservando i partecipanti e lo staff di Tamat interagire a LAB52 con l’artista Simone Di Stefano per dar forma a volti-maschera, a Braccia Rubate Officina Creativa con la magia delle carta di Ayumi Makita, con le creature di Fabrizio Bellini, le bambole alchemiche di Massimo Boccardini, i pannelli parlanti di Josè Carlos Araoz, e il blueprint della città ideale di Pamela Ceccarelli, cresce una visione panoramica di una comunità d'interesse libera e costruttiva che prende aria! Il processo parte da una comunità, un gruppo definto da un interesse e da una passione comuni; e ha il suo punto di arrivo in un'altra comunità, per ricominciare attraverso il modo in cui il prodotto viene usato, adattato, scartato, magari glorificato in una seconda vita!
Foto: https://www.facebook.com/pg/bracciarubatepg/photos/?tab=album&album_id=1647960111
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